I misteriosi cani delle tribù Koochee

Durante la gestione della mia ultima cucciolata, il mio sito è stato visto e letto da tanti cinofili e con mia grande sorpresa anche da una allevatrice degli Stati Uniti, la Dr.ssa. Rohana Mayer, zoologa e presidente del Gampr Club U.S.A. che mi ha contattato in qualità di uno tra i pochi fortunati che hanno ancora in purezza ciò che rimane nel mondo dei veri Sage Koochee Dogs….
Solo allora mi sono ulteriormente documentato, e credo di aver trovato un importante filo logico con la discendenza dei nostri cani.

Ma cosa significa Koochee Dog?

Come già detto prima, l’attuale Russia è la nazione a cui è sata attribuita la sottoscrizione  della razza riconosciuta dall’ FCI come Central Asian Ovcharcha fin
dal tempo in cui l’ex Unione Sovietica aveva come colonie molti stati centroasiatici, quali Turkmenistan, Uzbekistan , Tagikistan e Afganistan.
Questo significa che i russi furono i primi importatori-esportatori di questi grossi cani, ma non significa che i migliori soggetti identificativi della razza siano da ricercarsi necessariamente in Russia!
Infatti il vero territorio in cui questi magnifici cani sono ancora utilizzati per il lavoro, è, e rimane, quello che tutt’ora, seppur con migliaia di difficoltà, viene percorso al pascolo dai pastori nomadi. Se si seguono i fiumi Amu Darya fino al Panj e al Pamir, si può anche immaginare il tragitto che essi compiono attraverso tali luoghi.
Le tribù che praticano questo tipo di vita è significativamente rappresentato da minoranze etniche come i Lakai o i Kolick.

La parola “koochee me” significa letteralmente “i cercatori di pascolo”.

Le tribù nomadi per ovvi motivi non si possono collocare con esattezza all’interno di confini politici, mentre gli attuali stati indipendenti del Tagikistan e dell’ Afganistan etc. hanno subito una revisione dei loro confini in un periodo molto recente che combacia col ritiro dell’ex Unione Sovietica da quei territori.

Il Sage Koochee è il cane che segue dalla notte dei tempi, le genti delle tribù Koochee e il loro bestiame nelle transumanze annuali che sconfinano dal nord dell’attuale Afganistan fino al sud-est del Tagikistan e Uzbekistan di oggi, nel cuore dell’Asia Centrale.

I primi allevatori che importarono in Russia i Pastori dell’Asia Centrale, molto probabilmente importarono cani Kuchi o cani molto simili, (più somiglianti ai Kangal turchi che agli attuali moderni CAO), poi in seguito degenerarono la tipicità della razza, incrociandola con cani più occidentali, di grande taglia e molto pesanti, per dare più massa corporea ai loro soggetti e per fare più spettacolo alle esposizioni cinofile.
Questo fenomeno è attualmente così marcato che gli Afgani e i Tagiki appassionati dei loro cani pastori affermano di riconoscere giustamente il Koochee-Dog come un Pastore dell’Asia Centrale ma non vogliono sentirsi dire che il Central Asian Ovcharka moderno è un Sage Koochee! Il CAO secondo loro è solo un’ invenzione russa.

Il Cane Koochee infatti è ancora dotatato di una notevole agilità, può essere molto alto, non deve mai essere troppo pesante, corto sugli arti, non deve mai aver orecchie grandi (se integre) ma spesse e piccole portate pendenti e a triangolo, anche le palpebre pendenti sono il segno lasciato dagli incroci con i  molossoidi occidentali.

Quali cani selezionano i pastori Kuchi?

I fattori più importanti su cui i pastori basano la selezione dei loro cani, tempra e carattere a parte, sono semplicemente tre:

Dentatura- è il “vanto” della razza che presenta canini molto lunghi e grossi, quasi indistiguibili da quelli di un lupo di grosse dimensioni. Sé le gengive sono ben pigmentate e scure è da cosiderarsi un’ulteriore pregio!


Angolazione del posteriore- al contrario di quello che spesso si crede il posteriore di un cane da pastore guardiano o conduttore, per essere funzionale deve essere ben angolato.

Varietà dei colori del mantello- la stessa parola Alabay significa “cane dai tanti colori” intesi come ricchezza di geni a cui questi animali attingono per potersi adattare velocemente, (si intende da una generazione all’altra), ai cambiamenti effettuati  dalla pressione selettiva. L’eterogeneità anche all’interno di una stessa cucciolata è vista come un ottimo segno, in quanto i geni ripartiti nei ben 78 cromosomi della specie Canis danno più varietà se non ne vengono esclusi alcuni con una selezione mirata ad accentuare solo pochi caratteri. Un pool genico più ampio è alla base del significato della diploidia (riproduzione a 2 sessi separati e in individui diversi) che ha come fine la maggiore adattabilità degli organismi che vivono in ambienti instabili e che dà quindi maggiore resistenza alle specie.

Secondariamente distinguono all’interno della stessa tipologia e con un po’ di folklore, il cane da montagna che chiamano “cane leone” e il cane delle steppe che chiamano “cane tigre”

Il “cane leone” secondo loro è semplicemente più grosso di ossatura e ha un portamento della testa più eretto.
Il “cane tigre” essendo più adatto alle zone steppose mantiene invece la testa più in asse con il corpo ed è sicuramente con ossatura più longilinea, leggermente più lungo e agile.

Tutte le elucubrazioni fatte da noi occidentali, sulla lunghezza del pelo, sullo stop di assi cranio-facciali, sulla possanza fisica, di cani statici e imbellettati che siamo abituati a vedere nelle foto dei circoli espositivi russi/europei, non vengono minimamente prese in considerazione, semplicemente perché non fanno parte dei requisiti fondamentali richiesti da una buona funzionalità.

Un guardiano veloce e potente

Concludo osservando che  vengono anche descritte con molta enfasi la tenacia, la fibra, il vigore e la resistenza alla corsa del Cane Koochee, che deve avere la capacità di tenere il passo con la carovana dei nomadi durante gli spostamenti e allo stesso tempo la velocità per poter deviare dal tragitto e andare a recuperare quei capi che si sono allontanati dalla mandria, spesso anche a notevoli distanze, dell’ordine di una dozzina di chilometri.
(Qui si apre una disquisizione sul probabile utilizzo di levrieri, i quali si suppone possano essere stati accoppiati con grandi molossoidi di quelle zone, in tempi non così remoti; per avere soggetti di grande taglia, con velocità e resistenza. Come la maggior parte dei levrieri, anche il Sage Koochee usa molto la vista, ha polmoni molto capienti e uno stop relativamente poco accentuato).

Taigan del Kirgikistan (Tomasz Borkowsk)


 L’Asia Centrale è una razza asiatica

Il fatto di avere tra i miei cani esemplari di Pastore dell’ Asia Centrale di costituzione longilinea, con agilità sorprendente, tanto carattere e come ha dimostrato la mia recente cucciolata molto eterogenei, dopo aver preso in considerazione il “misterioso Kochee”, mi conforta e mi fa pensare che tutto sommato  il  “Sage Chuponi tagiko” al quale ho mirato la mia personale selezione è sicuramente tra i pochi veri “parenti strettissimi” dei cani da lavoro delle tribù Koochee che ancora oggi si trovano in Asia Centrale ma che non sono praticamente mai esistiti in Russia.

Il Cane da Pastore dell’Asia Centrale inteso come ausiliario dell’uomo al pascolo nei suoi paesi d’origine è un bellissimo cane asiatico, di cui il Sage Koochee, che si trova al seguito delle tribù nomadi al confine tra il Nord dell’ Afganistan e Sud del Tagikistan, ne è sicuramente una espressione vera e inconfutabile