…Al telefono con Dushanbè in Asia Centrale non si capisce mai bene cosa vogliano dirti, poi il pastore Mansur si fà capire e, dice che è orgoglioso di mandare in Italia un cane così, come il bellissimo maschio del suo vicino!
E' ormai il 25 di ottobre quando Vulcano atterra a Malpensa, non scorderò facilmente le notti insonni passate a mandare mail, organizzare imbarchi e cercare di far coincidere tutto… ma alla fine in un' ultima telefonata a notte fonda: "l'hanno imbarcato! l'hanno imbarcato!" …Il giovane Vulcano è sull'aereo ed è diretto in Europa!
Poi poche notizie da Mosca… dove ha fatto scalo, il ragazzo che lo ha preso in consegna me lo descrive in una mail come "un tipo velocissimo" e che, nonostante tutte le mie raccomandazioni, se lasciato libero riesce a saltare come niente fosse il muro di cinta del suo giardino, alto ben due metri… lo ritroverà (per fortuna) un bambino di campagna nei campi, lì nei dintorni.
Una cosa è certa: Vulcano è il primo Cane da Pastore dell'Asia Centrale ad arrivare in Italia dopo aver già lavorato nel suo paese d'origine.
E' anche il primo "quattrocchi" o "Ciorciasma" come vengono chiamati quelli di questo primitivo colore in tagiko, ed è molto probabile che sia il figlio di un cane leggendario: il famosissimo Galu.
A dirla così sembra una cosa molto semplice, scontata, ma in realtà c'è una grande differenza con gli altri pochissimi veri cani "aborigeni" (sono solo due) importati fino ad oggi in Italia.
L'aver già "lavorato" in quelle terre, per un cane da pastore guardiano di bestiame, l'essere sopravvissuto alla prima e più difficile transumanza, quella che si compie da cuccioli, significa essere molto forti, anzi fortissimi.
Alla fine, quella sera del 25 ottobre, è arrivato dall'Asia Centrale qui a casa nostra… e che cane! Dato il caratterino, io e Serena, impieghiamo circa mezz'ora per tirarlo fuori dal trasportino.
Vulcano è pieno di parassiti sia interni che esterni, i "predatori" più pericolosi; passiamo parecchie notti in bianco tra disinfestazioni e quarantena. Lui però bravissimo, ci riconosce da subito come i suoi padroni ed è dolcissimo. Non è però lo stesso cane per i veterinari che lo visitano…
Io non sono mai stato molto favorevole ad importare questi cani ma Manta aveva bisogno di un "marito" alla sua altezza e non riuscivo a trovarlo.
Oggi grazie a lui ho imparato tante cose su questi magnifici guardiani.
Infatti non è stato facile, non è stato come con un cucciolo di tre mesi, bisogna avere pazienza e molta energia, perchè un cane così, oltre ad essere abituato a lottare per vivere, ha bisogno di tanto spazio e quando corre libero percorre chilometri e chilometri… pare non si stanchi mai!
Così il nuovo arrivato, è qui con noi ed è già il fortunato papà di 5 bellissimi cuccioli: Taigan, Goanna, Krakatoa, Tigre e Urangutan! Tigre in particolare è tutta papà, dimostra palesemente la sua parentela con il nonno Galu e il bisnonno Tigr dal quale ha ereditato il nome.
Il mio Vulcano! Ogni tanto quando lo guardo in quei suoi occhi "selvaggi e misteriosi" mi domando come abbia fatto là, in un "inferno" di lupi e orsi tra mille insidie…
Quando salta in un balzo la recinzione del mio terreno per andare a caccia di tutto ciò che trova, prendo di corsa il motorino, e come nel famoso film di Rambo mi sento un po' "il Colonnello dei Berretti Verdi" che và a cercare di riprenderselo, di farlo ragionare…
Lui arriva dalle impervie montagne tagike, "un inferno" che come Rambo, anche lui chiama casa!